Il tasso di ingresso è un tasso tipicamente promozionale, che offre delle condizioni agevolate in termini di pricing rispetto al tasso nominalmente previsto; viene applicato dalle banche o dagli istituti di credito nelle prime rate del mutuo con l'obiettivo da un lato di avviare in modo graduale il mutuatario al pagamento delle rate, di importo meno oneroso, dall'altro di aumentare la loro competitività e di attirare un maggior numero di clienti.
è necessario, infatti, prestare molta attenzione ai tassi d'ingresso in quanto sovente utilizzati come “specchietti per le allodole” per attirare clienti poco esperti: la durata del tasso d'ingresso, variabile da pochi mesi a pochi anni, è limitata; al termine del periodo iniziale, fino alla completa estinzione del mutuo, verrà applicato il reale tasso d'interesse noto anche come tasso a regime: quest'ultimo, calcolato come somma del valore del parametro di indicizzazione (Euribor o Tasso BCE per mutui a tasso variabile, Eurirs per mutui a tasso fisso) e dello spread (stabilito alla stipula del contratto, rappresenta il guadagno per l'ente erogante), è generalmente superiore al tasso d'ingresso.