L'espressione inglese Loan To Value (LTV) indica il rapporto tra l'importo del mutuo richiesto e il valore nominale dell'immobile da acquistare, posto a garanzia del prestito.
Il rapporto, espresso in termini percentuali, rappresenta un parametro di fondamentale importanza nella valutazione della domanda di mutuo; considerato che minore è il valore dell'LTV e maggiori sono le probabilità di essere finanziati (in quanto il rischio di insolvenza aumenta al crescere del Loan To Value), è comprensibile che le banche siano disposte ad erogare importi generalmente inferiori all'80% del valore dell'immobile, oggetto della garanzia reale sul quale verrà iscritta l'ipoteca di primo grado a favore del mutuante.
Il limite dell'80% non è applicato da tutti gli istituti: mentre alcune banche adottano una politica ancor più restrittiva, fissando un tetto massimo pari al 70%, altre accettano un grado di esposizione al rischio superiore – pur di attrarre il maggior numero possibile di clienti – rilasciando anche mutui al 100%. In quest'ultimo caso, la normativa prevede l'erogazione della parte eccedente l'80% solo in presenza di garanzie aggiuntive (fideiussioni o polizze assicurative ad hoc, ad es. la cosiddetta "mortgage insurance").
La recente crisi finanziaria del 2008-2009, tuttavia, ha notevolmente modificato l'atteggiamento delle banche: in particolare, gli istituti applicano un tasso di interesse meno favorevole per le richieste di mutuo che presentano un valore LTV elevato, indicativo di una forte esposizione debitoria del cliente.