L'Arbitro Bancario Finanziario è un sistema di risoluzione delle controversie tra i clienti e le banche e gli altri intermediari finanziari. Indipendente e imparziale, è stato introdotto dalla legge 262/2005 (cosiddetta "legge sul risparmio"): decide per le controversie relative ad operazioni e servizi bancari e finanziari di valore pari o inferiore a € 100.000.
Il procedimento davanti all'ABF – attivabile esclusivamente dal cliente – si conclude con una decisione non vincolante su "chi ha torto e chi ha ragione": tuttavia, dato che l'eventuale inadempienza viene resa pubblica, gli intermediari la rispettano nella maggior parte dei casi. L'assenza di vincolo è una delle caratteristiche che differenziano l'ABF dal Conciliatore Bancario Finanziario: quest'ultimo, attivabile tanto dal cliente quanto dall'intermediario, produce un verbale omologabile dal giudice, avente quindi valore di titolo esecutivo.
Articolato sul territorio nei collegi di Roma, Milano e Napoli, rappresenta un sistema alternativo, rapido ed economico rispetto al tradizionale ricorso al giudice: la risoluzione delle controversie avviene al di fuori del processo ordinario, perciò non necessita di alcuna assistenza legale (sistema "stragiudiziale").